Acquafredda: l'evoluzione della specie

di Asola Segreta

Provate a fare un salto nel tempo. E a pensare a quanto sono cambiati i nostri borghi. Anche il piccolo paese di Acquafredda ha le sue spesse rughe. L’immagine, che mostra il centro storico originario del paese bresciano, è stata creata sovrapponendo la foto satellitare fornita da Google Earth alla mappa catastale di età napoleonica del 1810. In questo periodo il paese era molto più piccolo di quello che conosciamo oggi, sia quanto a dimensioni sia quanto a popolazione.

Come si può notare dal vuoto ancora oggi lasciato dalle antiche mura, l’intero abitato di Acquafredda era compreso tra le strade che corrispondono alle odierne via Garibaldi e via Zanardelli mentre la popolazione nel 1851 era composta di 72 famiglie, per un totale di 762 persone.

Dal punto di vista religioso già da fine ‘600 la parrocchia acquafreddese di San Bernardino da Siena era sottoposta alla giurisdizione ecclasiastica dell’abbazia “nullius diocesis” di Asola. Sempre in età napoleonica Acquafredda non solo passò sotto la provincia di Mantova (conosciuta allora con il nome di Dipartimento del Mincio) ma cessò di esistere (dal 1803 al 1816) come ente autonomo entrando a far parte del comune di Casalmoro-Casalpoglio-Acquafredda. Nel 1859, dopo una parentesi mantovana durata circa mezzo secolo il comune tornò definitivamente in Provincia di Brescia, anche se la parrocchia rimase nella diocesi di Mantova fino al 1991.