di Asola Segreta
La storia di
Remedello è indissolubilmente legata ad Asola, di cui ne seguì le sorti e le vicende storiche dal 1385 fino al 1798, quando con l’istituzione del dipartimento
del Mincio (oggi provincia di Mantova) si decise di far correre il confine bresciano-mantovano proprio fra i due paesi.
Anche dal punto di vista religioso le due parrocchie di San Donato e San Lorenzo rientravano nella giurisdizione ecclesiastica dell’abbazia “nullius diocesis” di Asola.
Come si può notare dal catasto napoleonico del 1805 il nucleo centrale di Remedello Sopra era protetto da un fossato. Della fortificazione, di forma quadrata, rimane solo la torre con il portone di ingresso.
La storia recente del comune è invece legata a due sacerdoti: Don Pietro Feltrinelli e Don Giovanni Bonsignori.
Don Pietro Feltrinelli (1825 – 1909) era un membro della famosa famiglia imprenditoriale milanese, conosciuta oggi per via della casa editrice fondata da Giangiacomo Feltrinelli, nipote del sacerdote. Già da fine ‘800 il sacerdote era proprietario di numerosi fondi nel bresciano, specialmente in località Cacciabella di Asola e Remedello. Il grande numero di braccianti a cui dava lavoro, la disponibilità finanziaria e gli investimenti nel territorio fecero diventare la “Amministrazione Feltrinelli” molto influente, tanto che a Remedello furono intitolate alla famiglia le scuole elementari mentre ancora oggi a Remedello Sotto abbiamo Piazza Feltrinelli.
Anni più tardi, la scarsa produttività dei terreni spinse Giangiacomo, divenuto nel frattempo erede di questi terreni, a vendere i fondi nella zona: sappiamo che nel 1953 Giangiacomo vendette i terreni asolani di Cacciabella mentre gli ultimi documenti in possesso della Fondazione Feltrinelli riguardanti i fondi di Remedello risalgono al 1950.
Don Giovanni Bonsignori (1846 – 1914) era invece un prete originario di Ghedi. Il suo libro del del 1898 “L’America in Italia”, è tutto un programma. In un periodo caratterizzato da un’emigrazione di massa di intere famiglie di contadini italiani verso Stati Uniti e sud America, Giovanni Bonsignori tentò di arrestare il flusso migratorio introducendo nuove tecniche di agricoltura pratica e sperimentale, alla ricerca di nuovi sistemi per migliorare le condizioni economiche e sociali dei contadini. Nello stesso anno decise quindi di trasferirsi a Remedello dove diresse fino alla sua morte una colonia agricola dove potessero essere sperimentati i nuovi metodi, che non tardarono a dare i risultati sperati. Oggi l’istituto Bonsignori di Remedello porta ancora il suo nome.
Un’ultima
curiosità riguardo il paese. Perché un comune cosi piccolo (che oggi non supera i 3400 abitanti) ha due stazioni ferroviarie? Il motivo forse
c’è ed è molto semplice. Da sempre Remedello Sotto e Remedello Sopra erano due comuni separati e distinti: solo nel 1927 vengono accorpati e riuniti in un unico comune. La linea ferroviaria Parma
– Brescia (completata nel 1893) serviva quindi in origine due comuni diversi.
(Nicola Nardi - Asola Segreta)
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