Castel Goffredo – Folclore, letteratura orale e chitarra in mano. Ecco gli strumenti dei cantastorie castellani “I Piöcc”, tra i protagonisti del rilancio del teatrino S.Luigi di Castel Goffredo. Piöcc è un termine dialettale, che solitamente viene usato per identificare i pidocchi. “Ghet i Piöcc?” si dice a chi si sta grattando la testa. Non è questo il caso, perché Piöcc è l'acronimo di Piccola Orchestrina dei Cantastorie Castellani. Il gruppo, insieme al coro di Cerlongo “I Cantori del Caldone”, hanno ideato uno spettacolo teatrale-musicale sulla Prima guerra mondiale.
Domenica 15 novembre, nel teatrino castellano, è andato in scena
“Trincee – Storie di soldati italiani nel centenario della Grande guerra”. Una visione particolare della conflitto, che si è focalizzata sugli interventi di pace e sulle lettere
dei soldati dal fronte. Nel mezzo canti, racconti e immagini della guerra.
Lo spettacolo, realizzato da Nicola Armanini e Luciano Vignoni dei Piöcc e da Nerile Januskaite, maestra lituana del coro “Cantori del Caldone”, è stato promosso da tre Lions Club: Chiese Mantovano, Castiglione e Mincio Colli Morenici. L'intero incasso è stato devoluto alla cooperativa per disabili Bucaneve, per l'acquisto di un pulmino attrezzato.
I componenti dei Piöcc: Nicola Armanini, Luciano Vignoni, Germano Sandonini, Claudio Bazzani, Claudio Maiorano, Oscar Maifredi e Sisto Palombella.
Tra 2014 e 2015 i cantastorie catellani hanno tenuto numerosi spettacoli. Primo fra tutti “Immersi nella memoria: storie di uomini giusti”, che si è tenuto nel febbraio di quest'anno per ricordare le vittime dell'Olocausto e delle Foibe. Per l'occasione hanno partecipato, in varie repliche, 450 bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie.
Proprio un anno fa, novembre 2014, sono stati allestiti altri due
spettacoli: uno dedicato a “La buona novella” di Fabrizio de Andrè, in collaborazione con l'associazione Arché, e l'altro per commemorare i cento anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale,
insieme all'associazione Don Aldo Moratti. In quest'ultimo spettacolo sono state narrate storie di pace nel tempo di guerra, tema caro ai cantastorie castellani, e che ripropongono a distanza di
un anno con una nuova veste, per non dimenticare le atrocità della guerra.
«Anche se siamo dei dilettanti e facciamo i cantastorie per passione – spiega il leader dei Piöcc Nicola Armanini – ci siamo accorti che i nostri spettacoli hanno un valore didattico. Sicuramente è un modo antico, ma allo stesso tempo nuovo e coinvolgente per raccontare storie ed emozioni». L'eco di questi spettacoli non è sfuggita ai teatri della zona, che hanno chiesto al gruppo di cantastorie di riproporre le loro esibizioni.
(al.po)
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