Strage di Parigi: la testimonianza di una ragazza di Acquafredda

Parigi «Shock, rabbia, incredulità». È ancora forte la presa dell'orrore parigino su Claudia Gatta, una ragazza di Acquafredda che studia alla prestigiosa Sorbona di Parigi. Gli attacchi mortali al grido di “Allah è grande” hanno scosso il cuore della Francia e Claudia si dice «attonita, allibita».

 

Durante gli attentati la ragazza acquafreddese era al sicuro, ma non nella sua casa. Stava facendo la baby-sitter e stava tenendo i bambini a una coppia di amici. «Nell'immediato si respirava un clima di guerra - spiega Claudia - tutto è andato in tilt». La prima notte la ragazza è stata bloccata nella casa della coppia di amici, ma già nel tardo pomeriggio di sabato è uscita per tornare nella sua casa, che si trova nella zona nord di Parigi. Tantissimi sono i messaggi di solidarietà arrivati alla ragazza acquafreddese e dal profilo Facebook ha rassicurato tutti che sta bene.

 

Claudia, che sta svolgendo un dottorato di ricerca in storia antica, prova a fare un'analisi della strage. «Gli attentatori hanno attaccato in maniera diffusa e incontrollata vari punti della città – dice Claudia – gli interrogativi sono tanti e le risposte ancora troppo poche. Adesso aspetto con ansia cosa deciderà il presidente francese Hollande, riguardo i controlli e la chiusura delle frontiere».

 

Nel rincasare la ragazza ha però avvertito un allentamento della tensione:

«C'è silenzio, meno traffico, ma la gente e i mezzi circolano. Il clima di guerra che si respirava venerdì sera nell'immediato, sembra pian piano dissolto - dice la studentessa - i francesi sono molto forti in queste situazioni, fanno fronte compatto e vanno avanti. Penso sia l'atteggiamento giusto: incrementare la paura, la rabbia, l'irrazionalità non solo non risolve le cose, ma le peggiora scatenando odio e intolleranza».

 

(alpo)

Questo è il video di Le Monde sugli attacchi al Bataclan, il teatro dove sono morte più di 80 persone.

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