di Asola Segreta
Asola - Non era ancora una star del football a stelle e strisce Bob Chappuis, ma lo sarebbe diventato presto. Prima aveva una missione da svolgere: liberare il nord Italia dal nazifascismo.
Seconda guerra mondiale, febbraio '45. Un aereo americano con tre persone a bordo viene colpito dalla contraerea tedesca nel veronese. Nello scontro il velivolo rimane gravemente danneggiato e inizia a precipitare fino a schiantarsi in località Melone, tra Mariana e Acquanegra. Prima dello scoppio, i tre statunitensi riescono appena in tempo a lanciarsi con il paracadute atterrando a Medulfe (tra Canneto e Sorbara di Asola). Inizia così l’avventura asolana dei soldati americani.
Il primo a trovare i tre militari fu Oscar Sandrelli che li portò in una cascina di un amico. Al tempo però, ospitare soldati nemici poteva costare la vita. E difatti il proprietario della cascina (Bergamaschi) dopo qualche giorno iniziò ad avere paura di venire scoperto: si rese necessaria quindi una nuova sistemazione. Angelo Ugolini, fruttivendolo di Asola, si dichiarò disponibile ad ospitarli.
Il trasferimento venne coordinato da Aldo Comucci, uno dei partigiani locali: i tre vennero quindi prelevati da Mario Beschi prendendo di nascosto in prestito (ironia della sorte!) la macchina del capitano Schultz, il gerarca tedesco di Asola, e furono condotti nella casa di Ugolini in via Torresano. La permanenza degli americani ad Asola durò tre mesi.
Nonostante la loro presenza fosse teoricamente un segreto, molti ad Asola erano a conoscenza di certe voci al riguardo. Passarono il tempo nella soffitta di Angelo Ugolini giocando a carte e leggendo “La capanna dello zio Tom” dato che era l’unico libro in lingua inglese che erano riusciti a salvare dall’aereo. Per combattere la noia furono anche portati al Teatro Sociale a vedere uno spettacolo .
Finita la guerra e dopo aver festeggiato con la popolazione asolana vennero prelevati da jeep dell’esercito americano provenienti da Cremona.
Ma questa non è la fine della storia. Uno dei tre, Robert “Bob” Chappuis, rientrato in Usa divenne una star nazionale del football a stelle e strisce, tanto da comparire sulla copertina del Time. Bob Chappuis è morto il 14 aprile 2012, ma fino alla sua morte rimase sempre in contatto con coloro che lo aiutarono durante quei mesi. La famiglia Ugolini invece si trasferì a Milano e la famosa casa di via Torresano che ospitò i gli americani nascosti durante la guerra, venne venduta alla famiglia Pedroni negli anni ‘70.
(Articolo di Nicola Nardi di Asola Segreta in collaborazione con Franco Merlo)
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Mrgherita Paparini (lunedì, 23 novembre 2015 11:36)
Mi fu raccontato questo episodio esemplare fatto da DOC anni dopo da parenti, complimenti per aver rinverdito i ricordi.
Clotilde Beschi (venerdì, 21 giugno 2024 20:47)
Che emozione vedere scritto il racconto di papà, e vederlo nella foto (probabilmente scattata nella officina del nonno) sono cresciuta con questa storia e con i racconti di quando faceva il portiere per l Asola. Grazie, grazie