di Asola Segreta
Come gran parte dell’alto mantovano, Canneto sull'Oglio ha avuto un passato bresciano. Anche se diventa dominio gonzaghesco nel 1441, l'ascendente della Leonessa rimane testimoniato fino al 1787 con l'appartenenza alla sua diocesi. Al pari di Asola, Canneto costituiva una propria Quadra composta dai comuni di Acquanegra, Casalromano e Volongo.
Il comune bagnato dal fiume Oglio è stato un luogo di interesse militare nello stato mantovano, già castello all'epoca della fondazione bresciana che diventa, negli anni di Federico I Gonzaga, una vera e propria fortezza con tanto di guarnigione di soldati a difenderla.
Nel castello sono passati personaggi famosi tra cui l’imperatore Carlo V (1543), accolto da tutta la corte gonzaghesca riunita a Canneto, Filippo II di Spagna (1549) e la principessa Maria d’Aviz (1566). Il castello è stato poi demolito dagli austriaci nel corso del Settecento e oggi ne rimane solo una torre.
Nel corso dell’Ottocento, come molti altri comuni della zona, Canneto è stato penalizzato dai continui cambiamenti territoriali tanto che dopo quattro secoli di dominio mantovano è ritornato in provincia di Brescia per ben due volte dal 1798 al 1803 (sotto il nome di Dipartimento del Mella) e dal 1859 al 1868.
Sino al 1862 il comune ha mantenuto la denominazione “Canneto” e solo successivamente a tale data ha assunto la denominazione attuale di “Canneto sull’Oglio”.
C'è da segnalare che il comune ha dato i natali a tre personaggi famosi: il primo è don Enrico Tazzoli patriota mazziniano nonchè uno tra i più noti Martiri di Belfiore.
Il secondo è Guglielmo Corvi, medico personale di tre papi: papa Clemente V, papa Giovanni XXII e soprattutto Bonifacio VIII (il famoso papa avversario di Dante).
Ma ad aver cambiato aspetto al paese è sicuramente Luigi Furga. Il nobiluomo di Mantova che a Canneto sull'Oglio aveva possedimenti terrieri e vi si trasferiva dalla città nei mesi estivi, impiantò inizialmente a Canneto un laboratorio per la fabbricazione di maschere in cartapesta intorno al 1875. Dopo cinque anni, decise di effettuare un cambio di rotta e sfruttando l’esperienza ormai acquisita nella lavorazione della cartapesta diede vita nel 1880 alla prima fabbrica italiana di bambole.
La Luigi Furga & C trasformò un piccolo paese, come Canneto, in un centro universalmente noto come uno dei più importanti distretti industriali del Made in Italy e nel 1946 dava lavoro ad oltre 700 operai. La grande crisi degli anni ’70 che investì il mondo dei giocattoli tradizionali segnò il declino della celebre azienda che chiuse infine nel 1992.
(Nicola Nardi - Asola Segreta)
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Giancarlo (mercoledì, 28 dicembre 2016 19:13)
Breve studio,ma molto interessante.
Giancarlo Veronesi