Cartoni giapponesi e soprusi animati 

di Enrico Cantino

 

Come nasce un cartone animato giapponese? Per prima cosa viene il fumetto (cioè il manga) che è la base dalla quale partire per creare le serie animate (o anime, contrazione dall’inglese animation). Ma ci sono chiaramente le eccezioni, come per esempio Dragonball GT, che nasce direttamente come cartone animato.

Capita spesso che la trasposizione animata non rispetti del tutto il manga. Alcune cose vengono aggiunte, mentre altre sono tolte. Fino ad avere un prodotto parzialmente fedele all’originale, diciamo così.

 

È il caso di Candy Candy. La vicenda, nelle sue linee essenziali, è quella. C’è qualche variazione, ma nulla di clamoroso. A parte il finale. Quello dell’anime diverge da quello del manga. Ma non sappiamo se si tratti di una decisione della casa di produzione, o del solito arbitrio da parte degli adattatori italiani.

Capitan Harlock
Capitan Harlock

Una cosa simile accade con il pirata spaziale Harlock. Gli sceneggiatori del cartone animato introducono un personaggio che non dovrebbe esistere, perché l’autore del fumetto non l’aveva previsto. Senza contare che privilegiano l’aspetto bellico su tutto il resto. Con Lady Georgie, orfanella parziale ben più letale di Candy, le modifiche diventano sostanziali. Il manga, infatti, è molto più crudo e scabroso rispetto all’anime (già censurato dalla tv pubblica di suo). E i due finali si differenziano nettamente.

 

Discorso simile per Devilman, protagonista di una serie che ricorda, quanto a meccanismo narrativo, quelle robotiche. Devilman è un demone che prende possesso di un essere umano e decide di ribellarsi ai suoi simili, che vogliono conquistare la terra. In ciascun episodio, gli tocca affrontare, con le armi di cui è dotato, un diverso mostro. L’anime è violento, ma non più di quelli in circolazione all’epoca. Ed è all’acqua di rose se confrontato con il manga, impressionante per violenza e crudezza, dal quale si discosta anche dal punto di vista narrativo.

 

In fondo è quello che succede anche quando si traduce in film o in cartone animato un qualsiasi fumetto, di qualunque nazionalità esso sia. La fedeltà sembra un optionalO qualcosa di disdicevole.

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