Montichiari – È stata presa a pugni lungo il tragitto che la portava alla Casa del Sole, ora ha perso un occhio. È quanto accaduto martedì mattina a Nisrine, una ragazzina disabile di 14 anni che è stata picchiata sul pulmino che collega la città monteclarense alla Casa del Sole di Mantova, una onlus che accoglie ragazzi affetti da cerebropatia infantile.
La vicenda. Da quanto ci racconta la madre Azim Najat, che in passato abitava a Castiglione e ora a Montichiari, sua figlia è stata aggredita da un suo compagno, anche lui disabile, durante il tragitto per Mantova. L'occhio della ragazzina, già affetto da glaucoma, è stato sfondato. «Le hanno dovuto svuotare l'occhio – afferma la madre – con crisi epilettiche ripetute per il trauma. Quello che ci disturba è che invece di dare spiegazioni, tutti hanno cercato di eludere al fine di lasciar passare il caso. Dov'era l'assistente che vigilava sui ragazzi?»
Dopo un primo passaggio nel pronto soccorso di Mantova, la ragazzina è stata trasferita, su richiesta della famiglia, all'ospedale Civile di Brescia, in quanto conosciuta nel reparto di neurospichiatria infantile. I servizi sociali del Comune cosa dicono? Trattandosi di un caso di minori, per ora le bocche sono cucite, anche da parte della Casa del Sole.
Di che è la colpa? «Non di certo del ragazzino disabile, fragile anch’esso – dice la madre – ma di coloro che posti sul mezzo per vigilare non hanno fatto il proprio lavoro».
Di seguito alleghiamo una poesia scritta sull'accaduto da Milena Del Vecchio, una donna di Remedello amica della famiglia di Nisrine, anch'essa madre di una ragazzina disabile.
Ferita mortale
Ferita mortale
quella che sento
odo
respiro
la pelle graffia
il battito accelera.
Piccola
minuta
indifesa
passerotto
Nisrine
con violenza picchiata
gettata
come canna al vento.
Ombra nera
l'ha vestita
inghiottito
tenerezze.
Occhi di brace
hanno affondato
radici fonde.
Satiro ghiotto
il male
incuria
di chi nei pressi
non ha voluto sentire
udire
vedere.
Silenzio
nel profondo regna
in ascolto si mette
di palpito
che non viene.
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Milena Del Vecchio (venerdì, 05 febbraio 2016 23:57)
... minuzie scorrono fra le dita, incertezze vaghe, dilemmi, paure, coraggio e tremore.
Ferita mortale quella che sta vestendo, cappa oscura, l'umano sentire; che fa di ogni essere microcosmo solitario incapace, talvolta, di entrare in relazione, di farsi ponte, passaggio verso mete nove.Per la piccola Nisrine, una carezza tenera che ha l'odore del mare, il sapore dello zucchero a velo, la densità di una notte magica, il chiarore di mille stelle in fuga, sfuggente e fonda, come l'amore.
Laura Casarini (sabato, 06 febbraio 2016 08:38)
Triste perché succedano certe cose spiacevoli e siano sempre i deboli a pagarne le conseguenze.
Cammarata Selene (lunedì, 08 febbraio 2016 15:42)
Purtroppo come sempre in queste situazioni non si sa mai chi è veramente il colpevole...., si tace .... si gioca a rimpiattino: "No è stato lui... no lui!".
Si in questo caso è un ragazzino disabile, ma proprio perchè disabile non è pienamente cosciente di quello che ha fatto. E dov'erano gli operatori che avrebbero dovuto controllare questi ragazzi?
Adesso chi pagherà per l'occhio perduto di Nisrine?