Coop della calza per uscire dalla crisi

Ingresso nella città della calza (foto Massimo Telò)
Ingresso nella città della calza (foto Massimo Telò)

Distretto della calza – Cooperative e cooperazione. È su queste due parole che si fonda il rilancio della calzetteria femminile, riporta la Gazzetta di Mantova. Tra tutte le proposte fatte sino ad ora, la via percorribile sembra quella di convertire parte della filiera della calza in cooperative. In questo modo si andrebbero a reimpiegare i lavoratori disoccupati, in cassa integrazione o in mobilità.

L'assemblea pubblica per presentare il progetto si terrà martedì 16 febbraio alle 18.30 in sala consiliare di Castel Goffredo, alla presenza di vari attori: sindacati, Provincia di Mantova, Adici, Centro servizi calza, Confindustria e Confcooperative. 

Il sindaco di Castel Goffredo Alfredo Posenato
Il sindaco di Castel Goffredo Alfredo Posenato

Nell'articolo, riguardo all'incontro pubblico, il sindaco castellano Alfredo Posenato afferma che «Lo scopo è poter illustrare ad imprese, lavoratori e cittadinanza le iniziative intraprese per concordare interventi che possano favorire il reimpiego di persone che hanno perduto il lavoro, garantire la continuità della filiera della calzetteria femminile, contrastare attivamente le attività illecite presenti sul territorio e contribuire al recupero di competitività del distretto».

 

A tal proposito, riportano i sindacati, sono tre le richieste dal Ministero dello sviluppo economico per dar vita al progetto: la disponibilità dei lavoratori ad entrare nelle cooperative come soci, l'ok degli imprenditori e la disponibilità di capannoni. Per quanto riguarda le persone in cassa integrazione o mobilità, un valore aggiunto lo può dare proprio lo Stato: ossia convertire le indennità di cassa o mobilità in contributi di ingresso societario per i lavoratori. 

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