di Valentina Li Puma
Quale è la natura dell'innamorarsi? Tante son le risposte e una tra tutte è data da un saggio darwiniano molto interessante, l'abc della sessuologia evolutiva, il celebre Uomini, donne e code di pavone. La selezione sessuale e l'evoluzione della natura umana di Miller Geoffrey.
L'amore serve al divertimento e alla riproduzione, per unire due partner e per tenerli legati abbastanza a lungo da permettere alla prole di sopravvivere almeno fino a un primo stadio di evoluzione (la nostra specie è quella che richiede più tempo per rendere i piccoli autosufficienti).
Gli studi sui feromoni hanno dimostrato che questi messaggeri chimici ci segnalano se il potenziale partner è idoneo o meno alla procreazione. Questi segnali sono alla base di molti “innamoramenti” a pelle.
Che ingredienti si cercano? Le donne si “innamorano” più facilmente di un partner che garantisca sicurezza (fisica ed economica). Il primo, avendo geni migliori, tenderà con più facilità a cercare nuove relazioni per “spargere” i suoi geni e avere maggiori possibilità che il suo patrimonio genetico sia tramandato. Il secondo spesso è molto più anziano e non presenta caratteristiche “desiderate” come la giovinezza e la prestanza. Ovviamente le donne tendono a innamorarsi di un partner che medi il più possibile le caratteristiche di entrambi, presentando meno difetti possibili. Gli uomini ricercano un aspetto fisico gradevole (indice della possibilità di avere una buona prole).
Gli studi hanno dimostrato che per gli uomini sia più inaccettabile un tradimento sessuale, che mette a rischio il poter tramandare i propri geni, mentre nelle donne è più inaccettabile un tradimento emotivo, in altre parole quando il proprio uomo s’innamora di un’altra donna, e questo nuovo legame può potenzialmente portare l'uomo ad abbandonare la sua vecchia compagna per la nuova, lasciandola sola ad accudire la prole.
Se l'amore è una strategia genetica, possiamo anche paragonarlo a una droga endogena (produzione di ossitocina a ogni orgasmo, induce il legame), data la dipendenza che abbiamo nei suoi confronti. Dato che “innamorarsi, è fisiologicamente innato”, sarebbe ottimale adattarsi sviluppando una capacità di ripresa dalle situazioni negative che continueranno sempre a scaturire.
(Articolo di Valentina Li Puma, laureata in psicologia, specializzata in sessuologia)
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