di Asola Segreta
Canneto sull'Oglio – È la domenica dell’11 Agosto 1979 e a Carzaghetto, frazione di Canneto, in un periodo di eccezionale secca del fiume Oglio, un pescatore racconta di aver visto una “vecchia barca sfondata” affiorare dal fondale. Si mobilita quindi il Gruppo Archeologico Clesis di Asola, già fautore in passato di altri ritrovamenti celtici in questa zona ricchissima di storia, da sempre tenuta d'occhio dagli appassionati.
Giunti sul posto capirono subito che non si trattava di una semplice barca, ma di una piroga antichissima affossata nel letto sabbioso dell’Oglio, forse da millenni. Dopo aver ricevuto l’autorizzazione dalla Soprintendenza archeologica della Lombardia, il Gruppo Clesis , sotto il coordinamento del direttore Giuseppe Furlan, riuscì facilmente ad estrarla. Si trattava di una piroga di circa 3500 anni fa, di 9,50 metri di lunghezza e 1,05 di larghezza massima.
Ma la storia prese una piega incredibile: passarono solo pochi giorni dal primo ritrovamento che arrivò la notizia di un altro avvistamento, sempre nel fiume Oglio, ma questa volta tra Canneto e Piadena. Le troupe della Rai arrivarono a documentare l’evento.
Paolo Balestreri dell’allora Gruppo Clesis, era tra coloro che la tirarono su: «Per la prima fu abbastanza facile, ci bastò qualche giorno. Per la seconda è stato quasi impossibile. Ci abbiamo messo più di un mese, anche per colpa di una piena improvvisa del fiume che sospese i lavori».
Un po’ tutto l’alto mantovano si mobilitò per questa impresa: oltre al gruppo Clesis di Asola, contribuirono con il loro aiuto dei sub di Casaloldo, una ditta di Casalmoro e dei cittadini cannetesi. Questa seconda piroga era di dimensioni maggiori 10,35 metri in lunghezza e 1,10 di larghezza, e venne datata ad un epoca preromana, vista la presenza di chiodi in ferro. Entrambe le piroghe poi vennero portate ad Asola.
Una domanda può sorgere spontanea ai lettori: come mai le barche furono portate ad Asola e non restarono a Canneto, dove furono rinvenute? Il motivo è semplice: nel 1979 a Canneto non esisteva un museo o uno spazio adatto, quindi le pretese per il posizionamento potevano essere avanzate solo da Asola e Piadena, che ne rivendicava la territorialità.
Fu così che le due piroghe vennero sistemate nel giardino delle scuole elementari di Asola, dato che il Museo Civico a quel tempo aveva ancora sede lì. Si rese però necessario sistemarle nell’acqua perché non potessero “sbriciolarsi”, polverizzarsi cioè nell’aria e al sole dopo un così lungo sotterramento. Una fossa nel terreno venne temporaneamente scavata dal Comune, dopo di che furono costruite le vasche in cemento dove ancora oggi si trovano in stato di semi abbandono.
Nulla è cambiato da 30 anni a questa parte: dimenticate e trascurate da tutti, attendono solo di essere riscoperte dalla popolazione e magari collocate in un luogo degno della storia che custodiscono.
(Articolo di Nicola Nardi del blog Asola Segreta)
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Max (lunedì, 11 luglio 2022 08:12)
della serie come vengono sprecati i soldi pubblici. Questa vasca è vicina al centro di Asola ma da anni non si vede qualcuno che faccia manutenzione o che visiti il sito, col tempo l'acqua stagnante è diventata un vero e proprio allevamento di tafani e zanzare, in questi giorni di secca poi anche dalla mia terrazza riesco a vedere quello che rimane delle piroghe.