Una processione per celebrare la vittoria nell'assedio

Asola – Una processione celebrativa per ringraziare San Giuseppe. In occasione del V centenario dell'Assedio di Asola l'associazione “La Quadra” con il patrocinio del Comune di Asola propone per domani (sabato 19 marzo) un evento che vedrà le diverse contrade della città festeggiare la vittoria nell'assedio con una processione per celebrare il santo.

Piazza e cattedrale di Asola (foto Massimo Telò)
Piazza e cattedrale di Asola (foto Massimo Telò)

Dalle ore 10.00 alle 12.30 la piazza e la cattedrale saranno animate dai rievocatori per riportare la città ai giorni di festa seguiti al ritiro delle truppe da parte di Massimiliano I il giorno 19 marzo 1516. Una messa in Cattedrale e il posizionamento di una targa lignea ricorderanno l'evento storico e religioso.

 

L’altare di S. Giuseppe è infatti legato all’episodio dell'assedio. Nel momento di maggior pericolo, i responsabili delle sorti comuni fecero voto che se la città si fosse salvata avrebbero eretto in cattedrale un altare in onore di San Giuseppe: inaspettatamente gli assedianti tolsero il campo proprio all’alba del 19 marzo. Due anni dopo, compiuto l’altare, fu deciso anche di celebrare ogni anno solennemente la festa del santo, in memoria dell’evento; ebbe origine allora la fiera, soppressa poi dall’Austria cui pare desse disturbo il ricordo di una sconfitta germanica»

 

Un po' di storia. La pala attribuita a Giovanni e Bernardino da Asola celebra il santo, cui Dio affidò il suo Figlio bambino, con la scena dell’Adorazione dei pastori dove Giuseppe campeggia in posizione centrale e frontale, quasi trasposizione terrena dell’eterno padre raffigurato nella lunetta. I due pittori, residenti a Venezia, avrebbero eseguito l’opera asolana dopo il ritorno in patria nel 1517, mediando componenti pittoriche venete e bresciane: il paesaggio è un’eco della Natività di Giorgione conservata presso la National Gallery of Art di Washington. Anche questa pala fu inglobata in seguito in un’imponente ancona, da poco rimossa per recuperare un altro ciclo di affreschi del Cinquecento opera dello stesso pittore lombardo che ha ornato la cappella di fronte di S. Antonio.

(Articolo redatto dal Museo civico G.Bellini)

 

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