di Valentina Li Puma
Dalla Bibbia ai nostri giorni, la storia dell’uomo comincia con un odio fraterno, ma continua spesso con grandi intese. La conflittualità e il litigio non sono indici, di per sé , di mancanza d’affetto o di incapacità nei rapporti. I genitori spesso faticano, ma questi sono corsi di relazione e lezioni di convivenza civile. Quanto più si fa prossima la vicinanza dell’altro, tanto più diventa significativa la sua presenza nella vita, con l’inevitabile impatto delle diversità personali.
Attraverso il litigio, i fratelli e le sorelle riconoscono i propri sentimenti e attese, mettono in atto strategie di persuasione (servono tecnica e coraggio, ma soprattutto affiatamento) e possono darsi delle regole per trovare modi di convivenza accettabili per tutti. Competizione e discussioni animate possono essere occasioni in cui sviluppare le competenze sociali. L’incontro tra giovani e adulti: non essere l’unico figlio in casa spinge a cercare un proprio posto confrontandosi tra simili e facendo esperienze preziose: è quel che chiamiamo il patrimonio comune della fratria.
Infatti, c’è di mezzo la strana alchimia di educazione, geni e passione che si chiama talento. Dalla fratria ai gruppi sociali si mettono alla prova la tenuta dei valori familiari. Come medium, come ponte tra la famiglia e i pari, i fratelli permettono l’incontro tra la generazione dei giovani e quella degli adulti. Il confronto tra fratelli è in parità, sul terreno comune della educazione familiare. Ognuno comincia a decidere cosa tenere o lasciare di questa eredità. Le famiglie numerose sono un moltiplicatore di sentimenti, di socialità e sicurezza, ma sottraggono denaro, tempo e attenzioni dei genitori.
Essere in tanti insegna anche a ragionare, ad aspettare e ad aspettarsi rispettando i tempi e i modi con cui ognuno cresce. Campioni in potenza, monelli in atto, ovvero, positivamente, i maggiori anticipano e indicano le tappe della crescita, i divieti e gli insuccessi non sono assoluti e possono evolvere positivamente, le paure sono superabili, gli obiettivi sono raggiungibili con tempo, pazienza e impegno, mentre negativamente, fratelli coltelli e senza dubbio monelli.
Questi sono i rapporti con cui si è costretti a fare i conti , non solo nell’infanzia e nell’adolescenza, ma che continuano a vivere e possono evolvere in una preziosa risorsa anche nella età anziana.
(Valentina Li Puma è laureata in psicologia e specializzata in sessuologia)
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